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CENNI GEOGRAFICI

Reggio nell'Emilia (nell'uso informale Reggio Emilia o semplicemente Reggio per gli emiliani, Rčš in dialetto reggiano, Regium Lepidi in latino) č un comune italiano di 171.291 abitanti[3], capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna. Situata lungo la Via Emilia, viene anche detta "Cittą del Tricolore", in quanto la bandiera italiana nacque in questa cittą il 7 gennaio 1797. Č, inoltre, la quarta cittą dell'Emilia-Romagna per numero di abitanti.Reggio nell'Emilia si trova nella pianura Padana, nel cuore della regione storica dell'Emilia, ed č attraversata dal torrente Crostolo. Il territorio comunale č bagnato inoltre da numerosi corsi d'acqua e rii minori dove, nei secoli, si sono sviluppati i primi nuclei abitativi corrispondenti alle odierne frazioni e localitą. Confina a nord con Campegine, Cadelbosco di Sopra e Bagnolo in Piano, ad est con Correggio, San Martino in Rio e Rubiera, a sud con Casalgrande, Scandiano, Albinea e Quattro Castella, ad ovest con Bibbiano, Cavriago, Montecchio Emilia e Sant'Ilario d'Enza. Il centro di Reggio nell'Emilia č situato 24 km a nord-ovest di Modena e 27,5 km a sud-est di Parma.

CENNI STORICI

La cittą fu municipio romano ed era chiamata Regium Lepidi, derivando il nome da Marco Emilio Lepido, fondatore della cittą e della via che dą il nome all'attuale regione. Con la caduta dell'Impero romano la cittą venne quasi spopolata. Dopo la conquista longobarda (VI secolo) la cittą, divenuta sede vescovile, fu libero comune, ma soggetta a feroci lotte intestine, che la portarono alla trasformazione in signoria sotto gli Este e in seguito a Ducato; in questo periodo la cittą prese il nome di "Reggio di Lombardia", toponimo che ha le sue origini nell'Alto Medioevo ed č ampiamente documentato. Con le invasioni napoleoniche a Reggio nacque la Repubblica Cispadana, fondata con le cittą di Modena, Bologna e Ferrara. Successivamente, con l'annessione della Lombardia (e marginalmente di Veneto e Toscana), prese il nome di Repubblica Cisalpina. Dopo la Restaurazione del Ducato nel 1815, Reggio appartenne agli Austria-Este fino al 1860, quando fu unita al Regno di Sardegna, divenuto l'anno seguente Regno d'Italia. Il nome di "Reggio di Lombardia" rimase quello ufficiale durante tutta l'esistenza del Ducato di Modena e Reggio, fino all'annessione dei territori estensi al Regno di Sardegna quando fu introdotto il nome attuale. Reggio nell'Emilia č tra le cittą decorate al valor militare per la guerra di liberazione perché č stata insignita della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attivitą nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. Dalla fine della seconda guerra mondiale, Reggio Emilia č stata ininterrottamente governata da una maggioranza assoluta del Partito Comunista Italiano e, dagli anni novanta, dalla coalizione dell'Ulivo. Si tratta di una delle poche realtą in Italia a non avere ancora sperimentato, dalla nascita della Repubblica Italiana, un'alternanza al potere tra soggetti politici contendenti.

LUOGHI D'INTERESSE

Il centro storico attuale della cittą ha la forma di un esagono allungato, attraversato dalla via Emilia, ed ha un'impronta prevalentemente cinque – settecentesca. I principali monumenti sono il Teatro Municipale neoclassico, le basiliche rinascimentali e barocche di San Prospero e della Beata Vergine della Ghiara, il Duomo e molti palazzi. Particolarmente interessante č la configurazione urbana delle piazze. Il collegamento tra la piazza principale, sulla quale sorgono il Duomo e il municipio, chiamata piazza Prampolini[6], (Piąsa Granda: piazza Grande in reggiano) con piazza San Prospero (Piąsa Céca: piazza Piccola in reggiano) dove si svolge il mercato avviene tramite la strada porticata che ha nome via del Broletto. Piazza Prampolini si collega anche con piazza Casotti, che un tempo era la piazza del cosiddetto mercato delle pulci (piąsa di Zavaj: piazza dei Rigattieri in dialetto) tramite un'altra strada porticata. Da notare anche Piazza Fontanesi al cui centro sorgono diversi alberi di tiglio e che č contornata da portici. Sono rilevanti anche: la via Emilia, sull'originario tracciato romano, completamente fiancheggiata da palazzi di pregio architettonico, divisa in due rami dalla Piazza del Monte; il Corso Garibaldi, tracciato sull'alveo antico del torrente Crostolo (deviato fuori dalle mura), sul quale sorgono la Basilica della Madonna della Ghiara e il Palazzo ducale (attualmente sede della Provincia e della Prefettura). Da notare anche i Giardini pubblici, un parco ottocentesco con statue e fontane impiantato sull'area dell'antica cittadella militare, e le adiacenti piazze dei Teatri. Non č difficile riconoscere le tracce dell'urbanistica romana (i Musei Civici conservano interessanti reperti musivi) e delle trasformazioni avvenute nel Medioevo. In particolare, fra le piccole vie del centro storico, sono interessanti via San Carlo, via Toschi e via Guido da Castello. Nella sala settecentesca del Municipio, detta Sala del Tricolore, il 7 gennaio 1797, venne adottato il primo tricolore della Repubblica Cisalpina da cui deriva l'attuale bandiera della Repubblica Italiana.

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